Adalberto Libera

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Adalberto Libera nasce in Trentino nel 1903. Frequenta studi classici e successivamente si iscrive alla Facoltà di Matematica di Parma frequentando anche le lezioni dell’Istituto d’Arte Paolo Toschi di Parma dove si diploma nel 1925. Si trasferisce presso la Scuola superiore di architettura di Roma dove si laurea nel 1928. Durante gli studi universitari è compagno di studi di Mario Ridolfi ed ha contatti con artisti futuristi come Depero e Baldessari, che costituivano l’avanguardia europea. Fu uno dei membri del Gruppo 7 insieme a Terragni, Figini, Pollini, Rava, Frette e Larco. Insieme a De Renzi partecipò nel 1929 al concorso per la Palazzata di Messina. Nel 1930 fondò il MIAR (Movimento Italiano di Architettura Razionalista). Nel 1928 e nel 1931 partecipò all’organizzazione delle Esposizioni di Architettura Razionalista a Roma. Nel 1933, insieme a De Renzi organizzò l’allestimento per la Mostra della Rivoluzione Fascista. Fu un architetto molto attivo durante il regime e, nonostante ciò, continuò la sua attività professionale anche dopo la seconda guerra mondiale. A Messina, città in piena rinascita, vengono investite dal Duce molte risorse, sia economiche che simboliche, e nel 1938, viene dato incarico ad Adalberto Libera ed a Mario De Renzi di progettare la sistemazione della Fiera nell’area del Giardino a mare a nord della città. Il progetto prevede l’organizzazione di sedici padiglioni espositivi in muratura che vengono fortemente danneggiati nel corso dei bombardamenti della seconda guerra mondiale. Adalberto Libera fornì importanti spunti al razionalismo italiano teorizzando i legami esistenti tra geometria e funzione che trovavano nei suoi progetti un proficuo terreno di confronto. Egli teorizza un’architettura nella quale trasferire concetti universali quali semplicità integrità essenzialità e durata attraverso la ricerca della rispondenza tra geometria e costruzione.

 

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