Foto Profilo Bobo Otera
Anche se di origini calabresi, è nato in provincia di Cosenza nel 1953, Bobo Otera ha prevalentemente vissuto e operato a Milazzo, prima come musicista e fondatore degli storici Taberna Mylaensis, gruppo di musica tradizionale che ebbe anche alcuni album prodotti da Rca, poi come pittore, scultore e coroplasta. A partire dagli anni ’80 inizia a studiare la cottura delle terre, in varie tecniche sperimentali: cotture a cielo aperto, raku, forni a segatura, in fibra etc. Più tardi colleziona anche terre coloranti provenienti da tutto il mondo allo scopo di utilizzare in alcune istallazioni. E’ il caso di Pane (1982) alla stazione di Bologna, poi Station One (1983), dove alla Stazione Centrale di Messina si farà sciogliere un blocco di ghiaccio tra le mani, i Luoghi del Silenzio (1985), dove in una casetta non illuminata i colori fosforescenti delle tele di Otera dialogano con i raggi lunari. Nel 1985 appaiono anche i suoi tipici “segni primitivi“ nell’istallazione Alfabeto erotico minimo sempre a Messina. Molte altre sono le installazioni in luoghi ritenuti dall’artista “abusivi”: pescherie, spiagge, discoteche, molte strade e piazze, realizzate in giro per il territorio italiano: Siracusa, Catania, Filicudi, Pescara, Bologna, Ortona etc. Si tratta di più di cinquanta mostre dallo spiccato carattere di happenings, comprese mostre in case private, come le Case di Messina (1994), quattro mostre organizzate nelle case di altrettanti messinesi che testimoniano la grande tensione sociale della sua produzione, sempre alla ricerca di un contatto con il pubblico, di una fruizione animata e diretta come quella di un concerto musicale. Nell’opera di Otera, la tensione primitiva è preminente. I segni e simboli rievocati, i contesti animati e inusuali in cui ha portato la sua opera lo riconnettono al grande mito dell’artista sciamano, l’artista che tramanda con la sua opera valori, emozioni e pensieri della comunità. Oggi Otera vive a Bologna, dove si è dedicato alla produzione di oggetti in materie naturali realizzati artigianalmente.