Pino Coletta

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Pino Coletta inizia la sua attività da autodidatta a diciassette anni, lavorando come letterista per un’agenzia pubblicitaria messinese. Sono gli anni ’60 e l’artista lavora anche realizzando dipinti e pitture decorative per appartamenti privati. Dopo una breve esperienza milanese, decide di tornare a Messina, dove si dedica anche alla musica. La sua prima personale risale al 1977, presso la Galleria Ficarazza di Messina, a questa seguiranno numerose altre sul territorio isolano e nazionale.   Dagli anni ’80 la sua pittura si precisa e specifica nel suo peculiare stile: la pennellata si sfalda, le sue immagini diventano trasparenti, ectoplasmatiche, in atmosfere irreali e nebulose.  La sua arte pare tradurre l’inconscio, la psiche dell’artista. Così le opere presentate al Circolo della Stampa di Messina del 1987 prendono il nome di Sogno, Momento Magico, Evasione, Labirinto, Verso la luce.  Sarà proprio l’autore a scrivere nel 1987: “Dipingo l’uomo che soffre e porta nel suo corpo e nella sua anima le tracce di una civiltà grigia ed eversiva…”[1]. Tuttavia a partire dagli anni ’90, le atmosfere dei suoi dipinti si schiariscono, smorzando i toni cupi, aprendosi a nuove emozioni. E’ il caso della personale tenutasi al Teatro Vittorio Emanuele di Messina nel 1991 col titolo di Respiro, dove una visione più serena convive con le presenze eteree e fluttuanti dei suoi dipinti. Nel 2002 la vetrina del negozio Cinemania realizzata dall’artista ispirandosi alle immagini del film Harry Potter viene premiata da un concorso della 20Th Century Fox, in linea con l’estetica magica e spiritualistica di questo artista. Per tutta la prima decade degli anni 2000, Pino Coletta lavorerà la consueta materia emotiva e spirituale in esperimenti di trasparenze e sovrapposizioni cariche di una particolare atmosfera onirica, integrata dai segni e simboli decorativi e floreali, Poesia (2005), che ben si intonano con le sensazioni impalpabili dei suoi dipinti.

 


[1] Pino Coletta citato da Teresa Pugliatti in Luigi Ferlazzo Natoli, Arte Contemporanea a Messina, 2009, Intilla editore, Messina p. 281.