Edificata tra il 1150 e il 1200, probabilmente sulle rovine di un antico tempio pagano dedicato a Nettuno, poi usato dagli arabi come moschea. A pianta basilicale con tre navate, tre absidi e una cupola innestata sul transetto con pennacchi sferici, la chiesa, denominata “dei Catalani” per via della confraternita di mercanti che lì aveva la propria sede, è uno straordinario cocktail architettonico di stili perfettamente amalgamati: bizantino, romanico, arabo e normanno.
Edificata tra il 1150 e il 1200, probabilmente sulle rovine di un antico tempio pagano dedicato a Nettuno, poi usato dagli arabi come moschea. A pianta basilicale con tre navate, tre absidi e una cupola innestata sul transetto con pennacchi sferici, la chiesa, denominata “dei Catalani” per via della confraternita di mercanti che lì aveva la propria sede, è uno straordinario cocktail architettonico di stili perfettamente amalgamati: bizantino, romanico, arabo e normanno. Il monumento risulta parzialmente interrato a causa dell’innalzamento del piano stradale succeduto ai terremoti che hanno colpito la città nel corso dei secoli.
Edificata tra il 1150 e il 1200, probabilmente sulle rovine di un antico tempio pagano dedicato a Nettuno, poi usato dagli arabi come moschea. A pianta basilicale con tre navate, tre absidi e una cupola innestata sul transetto con pennacchi sferici, la chiesa, denominata “dei Catalani” per via della confraternita di mercanti che lì aveva la propria sede, è uno straordinario cocktail architettonico di stili perfettamente amalgamati: bizantino, romanico, arabo e normanno. Il monumento risulta parzialmente interrato a causa dell’innalzamento del piano stradale succeduto ai terremoti che hanno colpito la città nel corso dei secoli.