Mimmo Irrera: ritratto di Bruno Samperi

Artista: 
Testo Ridotto: 

La foto appartiene alla serie Tocco d’artista, progetto sul modo dell’arte messinese. Lo scatto ritrae il pittore Bruno Samperi seduto su un divano all’ingresso di uno studio di cui vediamo sia l’interno, con lo scorcio dell’ambiente di lavoro, sia l’esterno sia sul piano di quello sia sembrerebbe un vecchio palazzo. L’immagine nella sua interezza, riesca a rendere, grazie all’ambientazione e alla naturalezza del soggetto, il carattere complesso e peculiare dell’uomo e della sua creatività.

Testo Medio: 

La foto appartiene alla serie Tocco d’artista, progetto sul modo dell’arte messinese. Lo scatto ritrae il pittore Bruno Samperi seduto su un divano all’ingresso di uno studio di cui vediamo sia l’interno, con lo scorcio dell’ambiente di lavoro, sia l’esterno sia sul piano di quello sia sembrerebbe un vecchio palazzo. L’immagine nella sua interezza, riesca a rendere, grazie all’ambientazione e alla naturalezza del soggetto, il carattere complesso e peculiare dell’uomo e della sua creatività.Bruno Samperi sembra non accorgersi dello scatto, il suo sguardo assorto è quello tipico di quest’artista filosofo dall’eloquio travolgente, pieno di dubbi e di emozioni tassonomicamente costruite intorno alla vita e alla natura. Chi ha avuto modo di incontrarlo, conosce la profondità del suo pensiero e l’ampiezza dei suoi discorsi capaci di stregare l’ascoltatore. La lente dell’obiettivo fa sembrare enorme la mano sinistra, ben aperta sul braccio del divano, così come il ginocchio illuminato dalla luce proveniente dalla porta. A destra, una porta semi aperta lascia curiosare tra assi di legno, scatole di cartone, un quadro e una lunga scala. Un cavo attraversa la stanza, mentre in prossimità del tetto sembra essere presente una sorta di decorazione pittorica. Non è possibile riconoscere il soggetto e lo stile del quadro alla parete, tuttavia l’elemento rafforza l’atmosfera bohémien, e insieme dirupata, dell’immagine. Sull’anta sinistra della porta è appesa una pigna dorata, mentre l’appendiabiti alla parete accoglie un gruppo giacche e cappotti. I due particolari ci inducono pensare che la foto sia stata scattata durante la stagione fredda, tuttavia la porta dello studio è aperta e nell’ambiente filtra la luce dello spazio esterno. Il ritratto è totale, l’ambiente è qui un’estensione della personalità dell’artista, Irrera, con grande abilità, ha colto Samperi in un momento di assorta contemplazione, dentro il suo spazio naturale, riuscendo nell’intento di ritrarre, vale a dire di “tirar fuori”, di estrarre dalla realtà l’attimo in cui essa si manifesta con maggiore intensità.

Testo Esteso: 

La foto appartiene alla serie Tocco d’artista, progetto sul modo dell’arte messinese. Lo scatto ritrae il pittore Bruno Samperi seduto su un divano all’ingresso di uno studio di cui vediamo sia l’interno, con lo scorcio dell’ambiente di lavoro, sia l’esterno sia sul piano di quello sia sembrerebbe un vecchio palazzo. L’immagine nella sua interezza, riesca a rendere, grazie all’ambientazione e alla naturalezza del soggetto, il carattere complesso e peculiare dell’uomo e della sua creatività.Bruno Samperi sembra non accorgersi dello scatto, il suo sguardo assorto è quello tipico di quest’artista filosofo dall’eloquio travolgente, pieno di dubbi e di emozioni tassonomicamente costruite intorno alla vita e alla natura. Chi ha avuto modo di incontrarlo, conosce la profondità del suo pensiero e l’ampiezza dei suoi discorsi capaci di stregare l’ascoltatore. La lente dell’obiettivo fa sembrare enorme la mano sinistra, ben aperta sul braccio del divano, così come il ginocchio illuminato dalla luce proveniente dalla porta. A destra, una porta semi aperta lascia curiosare tra assi di legno, scatole di cartone, un quadro e una lunga scala. Un cavo attraversa la stanza, mentre in prossimità del tetto sembra essere presente una sorta di decorazione pittorica. Non è possibile riconoscere il soggetto e lo stile del quadro alla parete, tuttavia l’elemento rafforza l’atmosfera bohémien, e insieme dirupata, dell’immagine. Sull’anta sinistra della porta è appesa una pigna dorata, mentre l’appendiabiti alla parete accoglie un gruppo giacche e cappotti. I due particolari ci inducono pensare che la foto sia stata scattata durante la stagione fredda, tuttavia la porta dello studio è aperta e nell’ambiente filtra la luce dello spazio esterno. Il ritratto è totale, l’ambiente è qui un’estensione della personalità dell’artista, Irrera, con grande abilità, ha colto Samperi in un momento di assorta contemplazione, dentro il suo spazio naturale, riuscendo nell’intento di ritrarre, vale a dire di “tirar fuori”, di estrarre dalla realtà l’attimo in cui essa si manifesta con maggiore intensità. Dal punto di vista formale, l’opera presenta molti spunti interessanti, per via dell’articolata spazialità impostata dal fotografo. La figura di Samperi occupa la parte sinistra dell’immagine, la sua testa è il punto più nitido e luminoso dell’immagine, inquadrata in una piccola porzione della parete bianca, mentre la giacca scura si accorda con la grande zona in ombra accanto al divano. Il gioco di pieni e vuoti di luce crea un ritmo aperto e circolare tra le due porte, mentre la geometria dell’ambente costituisce la solida struttura dello scatto: al centro dell’immagine, infatti, c’è lo stipite sinistro dell’uscio cui rispondono, parallelamente, tutte le altre linee delle porte. La complessità spaziale, e l’alternarsi di pieni e vuoti luminosi, corrispondono in tutto alla personalità di Samperi, di cui questo scatto diretto, senza pose, ne è la rappresentazione più eloquente. La foto vale anche come ritratto sociale di quel mondo faticoso e romantico che è l’arte contemporanea a Messina: lontano dai clamori e nonostante le consolatorie parentesi del successo mediatico, l’arte rimane una vocazione viscerale che resiste nei vecchi palazzi malconci, in studi di fortuna, negli scantinati. La città orfana di una guida culturale capace di condividere le sue esperienze e le sue eccellenze, spesso abbandona opere e artisti, lasciando al singolo il piacere di avventurarsi e scoprire uomini e cose che, al di là di un pessimismo cosmico geneticamente codificato, possono suggerire nuove strade per il progresso della comunità. Da fotografo abile e accorto, Mimmo Irrera è riuscito non solo a ritrarre il pittore messinese sfuggente per eccellenza, e basta guardare la serie dei suoi autoritratti per comprendere quest’affermazione, ma anche a contestualizzare la sua figura all’interno del dialogo tra uomo e ambiente. 

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Gallerie Opere Mimmo Irrera

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  • Mimmo Irrera: Ritratto di Teresa Pugliatti
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  • Mimmo Irrera: Ritratto di Mantilla
  • Mimmo Irrera: Ritatto di Luigi Ghersi
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Courtesy Mimmo Irrera
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