Nuovo lungometraggio di Francesco Calogero, scritto, diretto e prodotto dal regista messinese quindici anni dopo Metronotte, Seconda Primavera è stato presentato in occasione del Trieste Film Festival 2015, dove domenica 18 gennaio è avvenuta la prima proiezione, alla presenza dell’autore e dei principali componenti del cast, tra i quali spiccano numerosi interpreti messinesi. Girato nella città dello Stretto, è un film corale sulle quattro stagioni della vita, ciascuna delle quali è abbinata ad un personaggio.
Nuovo lungometraggio di Francesco Calogero, scritto, diretto e prodotto dal regista messinese quindici anni dopo Metronotte, Seconda Primavera è stato presentato in occasione del Trieste Film Festival 2015, dove domenica 18 gennaio è avvenuta la prima proiezione, alla presenza dell’autore e dei principali componenti del cast, tra i quali spiccano numerosi interpreti messinesi. Girato nella città dello Stretto, è un film corale sulle quattro stagioni della vita, ciascuna delle quali è abbinata ad un personaggio. Al centro della trama c’è la storia di un architetto cinquantenne, Andrea, e della sua rinascita dopo la morte della moglie Sofia; una villa, con il suo giardino che aspetta una “seconda primavera” per tornare a nuova vita, è lo scenario reale e fortemente simbolico dei rapporti complessi che si intrecciano attraverso quattro storie: quella di Andrea (Claudio Botosso), che riscopre la fiducia in se stesso e nella vita grazie alla giovane Hikma (Desirée Noferini), ma anche quella di un’altra coppia, formata da Riccardo (Angelo Campolo), trentenne con ambizioni da scrittore, e la più matura moglie Rossana (Anita Kravos, reduce da La grande bellezza). Il film scommette sulla sfida dell’autoproduzione, affidata alla messinese Polittico srl, creata da Francesco Calogero con Mia Arfuso, e sul coinvolgimento del territorio. Realizzato in collaborazione con la Sicilia Film Commission e l’Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Sicilia, Seconda primavera si è avvalso dell’apporto dell’Università di Messina, con gli studenti del Dams che durante la lavorazione hanno dato un apporto importante in tutti i settori, e del Centro Attrazione Risorse Esterne e Creazione d’Impresa peloritano, oltre che del patrocinio dell’Ordine degli Architetti della provincia di Messina. Alla produzione del film hanno contribuito a vario titolo anche numerosi imprenditori locali, il Museo Interdisciplinare Regionale di Messina, il Comune, la Provincia e la Prefettura di Messina, il Comune di Rometta, il Teatro Vittorio Emanuele e altre istituzioni.
Nuovo lungometraggio di Francesco Calogero, scritto, diretto e prodotto dal regista messinese quindici anni dopo Metronotte, Seconda Primavera è stato presentato in occasione del Trieste Film Festival 2015, dove domenica 18 gennaio è avvenuta la prima proiezione, alla presenza dell’autore e dei principali componenti del cast, tra i quali spiccano numerosi interpreti messinesi. Girato nella città dello Stretto, è un film corale sulle quattro stagioni della vita, ciascuna delle quali è abbinata ad un personaggio. Al centro della trama c’è la storia di un architetto cinquantenne, Andrea (Claudio Botosso), e della sua rinascita dopo la morte della moglie Sofia. Cercando acquirenti per la sua villa in riva al mare, l’uomo conosce Rossana (Anita Kravos, reduce da La grande bellezza), un’anestesista quasi quarantenne sposata con Riccardo (Angelo Campolo), che è una decina d’anni più giovane di lei e fa il commesso in un negozio di scarpe, pur nutrendo ambizioni da scrittore. Durante una movimentata festa di San Silvestro, Andrea presenta a Riccardo la studentessa Hikma, sorella minore di un ristoratore tunisino cui deve ristrutturare un attico. Le conseguenze di quella notte, però, emergono solo nella primavera successiva. Nell'apprendere che Hikma è rimasta incinta e sta vivendo un grave conflitto con il fratello, musulmano osservante, Andrea decide di ospitarla nella sua villa, in cui si è risolto a tornare ad abitare, insieme a Riccardo, che nel frattempo ha lasciato Rosanna. Anche se Andrea non lo confessa, è evidente che Hikma gli ricorda la moglie, morta quattro anni prima in circostanze oscure, proprio nella villa. Qui il passato riemerge con veemenza: nei vestiti appartenuti a Sofia, che Hikma indossa con leggerezza; nei luoghi del giardino, tornato rigoglioso dopo un periodo d’abbandono. I sensi di colpa, d’altra parte, non hanno mai lasciato la coscienza di Andrea, che, sottovalutando l’ansia e l’instabilità della moglie, era lontano per lavoro quando lei, incinta di otto mesi, muore travolta da un’alluvione. Sarà il suo rapporto con Hikma, in seguito a nuove, tormentate, vicissitudini che toccano in sorte ai protagonisti, a trasformare sia l’uomo che la giovane donna: Hikma, abbandonata da Riccardo, viene sostenuta dalla vicinanza di Andrea, che esce così dall’indifferenza, dal gelo che avvolge il suo cuore da anni e, invogliato da lei a curare il giardino al ritorno della primavera, scopre una rinnovata fiducia anche nelle sue capacità professionali, oltre che nella vita. Il giardino, come afferma Calogero in un’intervista, è all’origine del film: «Ho visto in inverno quella villa che ero abituato a frequentare solo d’estate: la natura aveva preso possesso della casa, con rovi, arbusti, foglie. Pioveva, ci siamo rifugiati dentro. E ho immaginato come potessero cambiare i rapporti tra personaggi segregati in una casa piccola e lontana dal centro abitato, mentre erano abituati a vivere all’aria aperta, ognuno con i suoi sentimenti e i suoi rimpianti» (Renato Benedetto, «Calogero, una seconda primavera fai da te», Corriere della sera/Blog, 28/01/2015). Il film scommette sulla sfida dell’autoproduzione, affidata alla messinese Polittico srl, creata da Francesco Calogero con Mia Arfuso, e sul coinvolgimento del territorio. Realizzato in collaborazione con la Sicilia Film Commission e l’Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Sicilia, Seconda primavera si è avvalso dell’apporto dell’Università di Messina, con gli studenti del Dams che durante la lavorazione hanno dato un apporto importante in tutti i settori, e del Centro Attrazione Risorse Esterne e Creazione d’Impresa peloritano, oltre che del patrocinio dell’Ordine degli Architetti della provincia di Messina. Alla produzione del film hanno contribuito a vario titolo anche numerosi imprenditori locali, il Museo Interdisciplinare Regionale di Messina, il Comune, la Provincia e la Prefettura di Messina, il Comune di Rometta, il Teatro Vittorio Emanuele e altre istituzioni. Tra i protagonisti, Tiziana Lodato, Hedy Krissane, Antonio Alveario, Gianluca Cesale, Monia Alfieri, Livio Bisignano, con l'amichevole partecipazione di Nino Frassica. Completano il cast artistico Giovanni Boncoddo, Roberto Gigante, Giulia Giordano, Vivina Guerra, Antonio Lo Presti, Vittoria Micalizzi, Lucilla Mininno, Alberto Molonia, Annibale Pavone, Maria Pia Rizzo, Barbara Silva, Giada Vadalà, e i piccoli Mattia Bonaventura e Gregorio Puleo.