Prodotto dalla Nuova Compagnia del Mela, L'Assunzione, scritto e diretto da Laura Giacobbe, vede in scena Antonio Alveario, Mario Incudine, Paolo Molonia, Francesco Natoli. Siamo in una malconcia città della Sicilia, nella notte che precede Ferragosto, mentre sono in corso i preparativi per la monumentale processione che celebra l'Assunzione in cielo della Madonna. Le scene sono di Mariella Bellantone, le musiche originali di Mario Incudine e le luci di Antonio Rinaldi. Nino Frassica ha dato un contributo con la voce fuori campo. Il video è di Alessandro Gheza.
Lo spettacolo, scritto e diretto da Laura Giacobbe, segna il debutto dell’artista messinese nelle vesti di autrice e regista teatrale, dopo la lunga esperienza di aiuto regia a fianco di Ninni Bruschetta. Prodotto dalla Nuova Compagnia del Mela, L'Assunzione vede in scena Antonio Alveario, Mario Incudine, Paolo Molonia, Francesco Natoli. Siamo in una malconcia città della Sicilia, nella notte che precede Ferragosto, mentre sono in corso i preparativi per la monumentale processione che celebra l'Assunzione in cielo della Madonna. Ma tutto lascia presagire l’incombere di un disastro, che irromperà di lì a poco nella commedia. Il clima inquietante di una imprecisata ma palpabile minaccia grava sulla scena come l’opprimente e surreale scirocco estivo, nell’atmosfera esausta di un interno domestico dove, l’uno di fronte all’altro, si confrontano due personaggi apparentemente molto diversi. Si tratta di Antonio, intellettuale che a stento riesce a sbarcare il lunario scrivendo tesi di laurea per benestanti figli di papà, e del suo vicino di casa Mario, operaio disoccupato. Tra i due nasce un dialogo grottesco, e a tratti comico, sulla durezza dei tempi che viviamo, sulle carenze della società e delle istituzioni, sulla condizione personale di due esistenze vicine e lontane, con un imprevedibile epilogo finale. L’insopportabile pesantezza che incombe nell’aria satura della vigilia della festa esplode nelle contraddizioni tra due classi sociali e due sistemi di vita, verso la deformazione fantastica che coinvolge persino la “Vara” di Ferragosto, simbolo di Messina evocata, in chiave antropologica, attraverso il video di Alessandro Gheza. Le scene sono di Mariella Bellantone, le musiche originali di Mario Incudine e le luci di Antonio Rinaldi; Nino Frassica ha dato un contributo con la voce fuori campo.
Lo spettacolo, scritto e diretto da Laura Giacobbe, segna il debutto dell’artista messinese nelle vesti di autrice e regista teatrale, dopo la lunga esperienza di aiuto regia a fianco di Ninni Bruschetta. Prodotto dalla Nuova Compagnia del Mela, L'Assunzione vede in scena Antonio Alveario, Mario Incudine, Paolo Molonia, Francesco Natoli. Siamo in una malconcia città della Sicilia, nella notte che precede Ferragosto, mentre sono in corso i preparativi per la monumentale processione che celebra l'Assunzione in cielo della Madonna. Ma tutto lascia presagire l’incombere di un disastro, che irromperà di lì a poco nella commedia. Il clima inquietante di una imprecisata ma palpabile minaccia grava sulla scena come l’opprimente e surreale scirocco estivo, nell’atmosfera esausta di un interno domestico dove, l’uno di fronte all’altro, si confrontano due personaggi apparentemente molto diversi. Si tratta di Antonio, intellettuale che a stento riesce a sbarcare il lunario scrivendo tesi di laurea per benestanti figli di papà, e del suo vicino di casa Mario, operaio disoccupato. Tra i due nasce un dialogo grottesco, e a tratti comico, sulla durezza dei tempi che viviamo, sulle carenze della società e delle istituzioni, sulla condizione personale di due esistenze vicine e lontane, con un imprevedibile epilogo finale. L’insopportabile pesantezza che incombe nell’aria satura della vigilia della festa esplode nelle contraddizioni tra due classi sociali e due sistemi di vita, verso la deformazione fantastica che coinvolge persino la “Vara” di Ferragosto, simbolo di Messina evocata, in chiave antropologica, attraverso il video di Alessandro Gheza. «Lo spettacolo nasce da una mia semplice idea di scrittura», rivela l’autrice in un’intervista, «quella di utilizzare questo fenomeno devozionale, che è la vara, come spunto per raccontare i tempi in cui viviamo, con tutte le varie problematiche sociali, dal bullismo, alla mancanza di meritocrazia, all’incapacità delle istituzioni di far fronte a questo stato di cose». A delineare la complessità di un quadro sociale estremamente variegato, offerto attraverso il forte impeto civile che caratterizza la pièce, è l’introduzione di altri due personaggi, il boss del quartiere, Neanderthal (Molonia), e il fratello disabile di quest’ultimo (Natoli), emblemi di quella stessa marginalità in cui vivono l’intellettuale Antonio (Alveario), con la sua incapacità di coinvolgimento attivo nelle questioni sociali, e l’operaio Mario (Incudine), che, finché può, tenta di resistere al compromesso. «La soluzione, in fondo semplicissima, i personaggi la trovano nella più elementare forma di bontà, forse l’unica cosa che ci può ancora salvare dal disastro: il delinquente Neanderthal si riscatta salvando Mario dalla disonestà, offrendogli un lavoro onesto e utile nell’assistenza del fratello. Mario trova un’occasione nobilissima di riscatto nell’aiuto del più debole. Infine il professore comprende che non si può solo parlare, ma che per poter avere voce in capitolo ed essere credibili, bisogna imparare a sporcarsi le mani», spiega Giacobbe. «La morale della storia in fondo è questa: che siamo tutti sotto lo stesso cielo, e in questa realtà che chiamiamo illegalità, ognuno di noi ha una parte di responsabilità». Le scene sono di Mariella Bellantone, le musiche originali di Mario Incudine e le luci di Antonio Rinaldi; Nino Frassica ha dato un contributo con la voce fuori campo.