L’isolato 294 del PR di Messina è uno di quelli che vennero destinati ad accogliere le scuole cittadine. In questo caso venne allocata la scuola tecnica dedicata ad Antonio Maria Jaci, un matematico di madre messinese che si laureò presso l’Università di Messina in matematica, fisica e medicina ed insegnò filosofia e matematica presso il Seminario Arcivescovile di Messina.
L’isolato 294 del PR di Messina è uno di quelli che vennero destinati ad accogliere le scuole cittadine. In questo caso venne allocata la scuola tecnica dedicata ad Antonio Maria Jaci, un matematico di madre messinese che si laureò presso l’Università di Messina in matematica, fisica e medicina ed insegnò filosofia e matematica presso il Seminario Arcivescovile di Messina. Egli progettò nel 1802 la meridiana centrale del Duomo di Messina che però subì gravi danneggiamenti con il terremoto del 1908 e successivamente con i bombardamenti della seconda guerra mondiale. L’edificio che ospita l’istituto A.M. Jaci fu progettato nel periodo immediatamente successivo al terremoto ma venne edificato nel 1923 su progetto dell’ingegnere Napoleone Cutrufelli. L’edificio occupa l’intera area dell’isolato 294 e possiede due diversi ingressi al complesso che ne determinano una buona flessibilità degli spazi avendo tale istituto ospitato anche altri istituti secondo l’afflusso degli studenti e secondo le diverse esigenze della didattica.
L’isolato 294 del PR di Messina è uno di quelli che vennero destinati ad accogliere le scuole cittadine. In questo caso venne allocata la scuola tecnica dedicata ad Antonio Maria Jaci, un matematico di madre messinese che si laureò presso l’Università di Messina in matematica, fisica e medicina ed insegnò filosofia e matematica presso il Seminario Arcivescovile di Messina. Egli progettò nel 1802 la meridiana centrale del Duomo di Messina che però subì gravi danneggiamenti con il terremoto del 1908 e successivamente con i bombardamenti della seconda guerra mondiale. L’edificio che ospita l’istituto A.M. Jaci fu progettato nel periodo immediatamente successivo al terremoto ma venne edificato nel 1923 su progetto dell’ingegnere Napoleone Cutrufelli. L’edificio occupa l’intera area dell’isolato 294 e possiede due diversi ingressi al complesso che ne determinano una buona flessibilità degli spazi avendo tale istituto ospitato anche altri istituti secondo l’afflusso degli studenti e secondo le diverse esigenze della didattica. L’edificio a due livelli fuori terra con terrazzo praticabile, si snoda intorno ad un grande chiostro interno utilizzato per le attività sportive dei discenti e mostra due assi di specularità ortogonali. Il linguaggio utilizzato per la configurazione dei prospetti è determinato dalle risorse disponibili e si informa alla modestia degli apparati decorativi. La differenza tra le quote dei diversi prospetti è mitigata da un basamento corrispondente con la sagoma dell’isolato che assorbe tali differenze e che si manifesta come uno spazio recintato che contiene al proprio interno, arretrato rispetto al perimetro del basamento, il fabbricato vero e proprio. L’ingresso principale all’Istituto è realizzato lungo la via Cesare Battisti, alla sommità di una grande scalinata in marmo che raggiunge il piano di calpestio della scuola ed è affiancata dalle due ali del basamento che contengono un terrapieno nel quale insistono alcune piantumazioni arboree. Tale ingresso è enfatizzato dalla presenza di due colonne in cemento armato che sostengono un balcone presente al secondo livello che si comporta da pensilina di protezione nei confronti della porta sottostante. Gli intonaci che caratterizzano i prospetti sono scanditi da una serie di paraste che inquadrano al loro interno il disegno delle finestre architravate al primo livello fuori terra e caratterizzate da finti archi al secondo. Le superfici sono tutte rifinite ad intonaco realizzato con impasti cementizi e polveri di marmo ed alternano specchiature lisce lavorate a frattazzo e punta di cazzuola ad imitazione delle bugnature in pietra ed intonaci decorativi a stucco realizzati con stampi in gesso per la formatura delle sagome.