Messina Bellissima - Percorso Storico Monumentale

Un viaggio tra i principali punti di interesse della città. Arte, cultura e storia in un passeggiata tra le chiese e i monumenti di Messina.

Orto Botanico

L'antico Orto dell'Università di Messina prende il nome dal medico e botanico Pietro Castelli (Roma, 1570 circa – Messina, 1661), primo fondatore della collezione vegetale. Copre complessivamente una superficie di 8000 mq, posta in pieno centro cittadino.Si tratta essenzialmente di un arboreto, in cui le specie esotiche e le specie autoctone si mescolano senza una precisa logica ma con un risultato molto suggestivo.Dopo il terremoto del 1908 l'orto è stato ridotto di un terzo, per poi subire i danni della seconda guerra mondiale. Oggi è visitabile dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 12 con ingresso gratuito.

Colonna Crocifera

Situata dove sorgeva l'antica chiesa normanna del Santo Sepolcro, la colonna crocifera è documentata fin dal XV sec. Si tratta di un mix di elementi provenienti da diverse epoche: originale è il basamento, medievale il capitelo, cinquecentesca la croce trilobata con il Cristo Crocefisso e, sul verso, l'immagine di San Francesco di Paola, il santo calabrese che secondo la leggenda sbarcò qui dopo la traversata dello Stretto a bordo del suo mantello.

Chiesa della Madonna della Rosa

E’ un oratorio di proprietà privata dalla famiglia Stagno d’Alcontres Villadicani di Mola. Prende il nome da una statua settecentesca che mons. Guglielmo Stagno d’Alcontres, Ausiliare del cardinale. Giuseppe Guarino, rilevò dalla chiesa della Mercede di Via I Settembre abbandonata dai mercedari a seguito delle leggi eversive del 1866.

Scalinata di Santa Barbara

Raro brandello della trama urbana pre terremoto, in cui è ancora visibile la tipologia abitativa messinese tra ‘700 e ‘800, il borgo si sviluppava sull’area sommitale del bastione S. Barbara, elemento difensivo della cinta muraria eretta da Carlo V nel 1537. Il nome “S. Barbara” deriva dalla presenza di un convento religioso con annessa chiesa, S. Maria di Malfinò (1195), di cui oggi rimane un portale rimontato presso l’ingresso laterale sinistro della chiesa di San Matteo a Villa Lina. La scalinata collegava la parte bassa della città con il Noviziato dei Gesuiti (1576), un tempo insistente sull’area occupata oggi dalla Caserma “Sabato”. E’ stata l’ultima residenza del mimo Gerarad Foucault, nonché di alcune iniziative del collettivo Machine Works.

Palazzo degli Elefanti

Oggi allo stato di rudere, l’edificio veniva così chiamato per la presenza di due teste di elefanti in altorilievo poste sugli stipiti del portone principale. Costruito nel XVII secolo su disegno di Nicola Francesco Maffei (Vicenza, 1605 circa – Padova, 1660), il palazzo era decorato da medaglioni e mascheroni al primo piano.

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