PREMESSA
Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!
CONTENUTI IN EVIDENZA
Pubblicato nel 2011 da Pungitopo, Romanzo messinese è una raccolta di racconti dello scrittore e giornalista Giuseppe Loteta, con prefazione di Vanni Ronsisvalle. Il volume si compone di 17 racconti brevi, che descrivono la “messinesitudine” del titolo non in chiave oleografica ma come condizione esistenziale, delineando i contorni di una sorta di complesso e affascinante romanzo di formazione, di cui costituiscono altrettanti folgoranti capitoli.
Paolo Galletta è un fotografo amante della musica, per diletto egli stesso suona la tromba, ma da molti anni segue spettacoli teatrali, film, e concerti, jazz in particolare. La sua galleria di personaggi di questo mondo colto e complesso è impressionante. Galletta ha immortalato alcuni mostri sacri del jazz contemporaneo: Wayne Shorter, Antonio Sànchez, Francesco Cafiso, Ravi Coltrane, Petra Magoni, Ferruccio Spinetti e molti altri. Tutti incontrati sul palco, o fuori da esso, durante manifestazioni tenutesi sul territorio siciliano o nazionale.
I tre Elefanti corazzati da combattimento furono realizzati da Giovanni Cammarata tra il 1983 e il 1991 all’interno del fantasmagorico giardino della sua casa. Dalla fine degli anni ’70 il cementiere lavoro alla sua abitazione trasformandola in un parco di sculture, un monumento abusivo nella periferia degradata di Maregrosso. Chiamerà la sua opera in molti modi, attirando l’attenzione generale, tuttavia le ruspe dei proprietari dell’area sui cui egli viveva dal 1953, distruggeranno buona parte del suo lavoro, compreso il grande elefante decorato, danneggiando pesantemente gli altri due.
La chiesa di S. Antonio Abate sorge nel sito in cui, prima del terremoto del 1908, sorgeva la chiesa dell’Annunziata dei Padri Teatini. Dopo il crollo di questa chiesa nel terremoto del 1783 la parrocchia fu ospitata in diverse sedi e dopo il 1908 continuò ad operare fino al 1930 in una chiesa baracca costruita all’uopo. Il progetto della nuova chiesa fu affidato nel 1927 all’ingegnere Francesco Barbaro, allora capo dell’Ufficio Tecnico Arcivescovile. Questi elaborò il progetto di una chiesa a pianta centrale con l’ingresso ruotato rispetto alla via Cavour alla quale impose forme che richiamano il neoclassicismo tipico di quegli anni.