Le Scalinate dell'Arte
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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

L'isolato 276 di Messina consta di due corpi di fabbrica che occupano ad est e ad ovest la superficie dell'isolato essendo separati da uno spazio intercluso nel quale, oltre ai percorsi di accesso alle singole unità trova posto un giardino. Fu realizzato a partire dal 1949 quando fu commissionato il progetto di massima agli architetti W. Frankl e M. Ridolfi. Il progetto venne elaborato nel corso dei due anni successivi e l’opera architettonica fu conclusa nel 1952.

Lo Stretto di Messina, con i suoi colori e il suo paesaggio mozzafiato, è sempre stato al centro degli interessi di pittori e fotografi.  Questi ultimi, in particolar modo, non possono non registrare, tentare di trascrivere sulla pellicola o sul supporto digitale, l’energia cromatica della sua luce, i fenomeni atmosferici del suo cielo. Come in questo scatto di Marco Crupi che documenta uno dei momenti più belli che possono viversi a queste latitudini: l’alba.

Detta anche “Torre Mozzone”, l’edificio era anticamente adibito a base d’appoggio per il trasporto di viveri e vettovaglie. Forse di fondazione medievale, la torre è stata probabilmente modificata durante l’occupazione inglese, agli inizi dell’800. Il peculiare profilo tozzo è dovuto all’interramento del pian terreno.

Fin dall’epoca più remote le acque dello Stretto sono state celebri per il loro magico fascino: sirene, gorghi e un tempo “magici” fenomeni ottici hanno accresciuto la fama di questo paesaggio incredibile. In questa pensilina, con il suo stile sintetico quanto poetico ed efficace, Valeria Cariglia rappresenta, geometricamente e concettualmente, la rifrazione tra le due sponde del mare siculo – calabrese.

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