PREMESSA
Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!
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Dal nome del dotto e notissimo umanista Costantino Lascaris (Costantinopoli 1434 – Messina 1501). Alla caduta di Bisanzio in mano turca, si trasferì a Messina dove insegnò greco al monastero basiliano del SS. Salvatore. Tra i suoi allievi vi sono Pietro Bembo e Angelo Gabrieli. La sua opera maggiore è una grammatica greca Erotemata (1476). Fu sepolto nell’antica chiesa del Carmine, in contrada Pozzo Leone, distrutta nel sisma del 1783.
Il palazzo Arena occupa parte dell’isolato 316 del Piano Regolatore di Messina. La localizzazione dell’edificio che prospetta sulla Piazza Immacolata di Marmo a fianco della Cattedrale di Messina determina una diversa configurazione dei prospetti. I lavori di costruzione del fabbricato iniziarono nel 1916 e furono conclusi in meno di quattro anni. Una recente mostra organizzata dalla Soprintendenza di Messina ha esposto un disegno dei prospetti a firma di Gino Coppedè che sembra avere avuto il ruolo di direttore artistico dell’edificio, cioè colui che era preposto a curarne l’aspetto esteriore attraverso l’utilizzo di intonaci decorativi in stucco di cemento realizzati ad imitazione della pietra.
E’ dedicata al notissimo pittore Antonello de Antonio, detto Antonello da Messina ( 1430 c.a. – 1479), tra i maggiori artisti del primo Rinascimento, le cui opere sono presenti tra le più importanti collezioni del mondo, e di cui il Museo Regionale di Messina conserva la pala di San Gregorio (1473), una piccola tavola devozionale recentemente acquisita, e una nutrita testimonianza degli esponenti della sua scuola.
L’edificio che insiste nell’area dell’isolato 314 del PR di Messina fu progettato dall’ingegnere Pietro Interdonato nel 1914 ed approvato dalla Commissione Edilizia l’anno successivo ma, poiché non fu immediatamente realizzato, fu soggetto a confrontarsi con il vicino isolato 312, il cosiddetto Banco Cerruti, che nel frattempo era stato costruito. Lo stesso progettista, che nel periodo a cavallo del 1908 si era occupato della progettazione dell’acquedotto cittadino, nel 1921 presenta una variante al progetto originariamente approvato adducendo la non adeguatezza dei motivi decorativi adottati in origine “perché molto discordanti con quelli del vicino isolato 312 sorto nel frattempo su progetto dell’architetto Coppedè”.