PREMESSA
Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!
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L’opera appartiene al periodo della piena maturità artistica di Giuseppe Vanadia. Dopo aver attraversato, tra il 1960 e il 1961, un momento di astrazione pura, priva cioè di riferimenti a oggetti concreti (Buda 2011), Vanadia tornerà a ispirarsi al dato naturale che sarà al centro di un’elaborazione ancora più avanzata. E’ il caso di Elevazione, un paesaggio composto dall’accostamento di zone di colore pure in cui sono perfettamente visibili tutti i numerosi ritmici colpi di spatolina.
Il problema della ricostruzione dell’edificio della stazione si pone fin da dopo la prima guerra mondiale ma bisogna aspettare gli anni ’30 per vedere in concreto l’avvio dell’iter progettuale. Il progetto di questo nuovo edificio è affidato all’architetto Angiolo Mazzoni, allora funzionario delle Ferrovie dello Stato fin dal 1921 e autore di diverse stazioni di epoca fascista. Nel 1937 viene realizzato un plastico per essere approvato dal Duce che contava molto sull’opera di propaganda che avrebbe sortito la realizzazione di una stazione ferroviaria, opera necessaria ma che a quasi venti anni dal terremoto non era ancora stata realizzata. Così la stazione viene realizzata prima dell’inizio della seconda guerra mondiale. Scene di vita rurale siciliana o di paesaggio. L’opera inneggia ai valori del lavoro e dell’operosità italiana e, come dice lo stesso Mazzoni nella sua proposta per l’esecuzione di opere artistiche per la stazione di Messina, “Il mosaico misura circa 135 di superficie e verrà realizzato in smalto e vetro colorato, materiali questi propri del mosaico classico”.
Prende il nome dall’ingegnere Severino Grattoni (1815 – 1876), autore del traforo del Frejus, la prima galleria di grandi dimensioni realizzata all’interno di una montagna (1844).
Commissionato dal Municipio di Messina nel 1868 allo scultore Gregorio Zappalà (Siracusa 1833 – Messina 1908), e da questi terminato nel 1871, si compone di un alto basamento con iscrizione su cui si erge l’urna sormontata dal busto del patriota messinese. Dinnanzi al sarcofago la statua allegorica dell’Italia, in piedi, offre al monumento un ramo di quercia, simbolo di fortezza d’animo.