Le Scalinate dell'Arte
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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

Realizzato in bronzo dallo scultore Guido Sgaravatti (Abano Terme, 1925), il monumento è stato inaugurato in occasione della venuta in città di Papa Giovanni Paolo II  (Wadowice, 1920 – Città del Vaticano, 2005). L’opera raffigura il Pontefice con le braccia aperte rivolto verso la stele con le scene della vita di S. Eustochia di Calafato (Messina,1434 – 1485),  badessa dell’Ordine di Santa Chiara, beatificata durante la visita del Pontefice. 

Bill cammina con passo sicuro è un racconto in bilico tra la ballata e la ninnananna pulp, nato nel 2005 dalla fantasia dello scrittore messinese Graziano Delorda e dalla matita di Aristide Ciervo.

La fioritura economica e culturale di Messina dai secoli XV al XVII era dovuta anche all’eccellente produzione serica, di cui oggi rimangono esempi pregevoli nella collezione di paramenti sacri custodita al Museo Regionale. L’opera di Kuma, seguendo le proposte di Distrart, raffigura un caratteristico bozzolo del baco da seta e un baco in cammino. Le piccole icone dallo spiccato dinamismo formale hanno un terzo episodio “fuori cornice” nella crisalide dalle ali arcobaleno realizzata da Kuma sotto il fatiscente ponte di Gazzi.

Prende il nome dalla “Sacra Miliza dei Verdi”, confraternita fondata nel XI secolo da Porzio Cataldo che si occupava di somministrare la comunione ai moribondi difendendo i fedeli dagli assalti degli arabi, allora dominatori della città. I Verdi erano così chiamati perché indossavano abiti di questo colore, peraltro sacro ai saraceni.

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