Le Scalinate dell'Arte
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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

L'illustrazione è basata sulla serie televisiva statunitense intitolata Spartacus ed è incentrata sulla figura dell’omonimo gladiatore trace. La locazione delle gesta è la villa privata dei nobili “padroni” romani dove questi ultimi solevano offrire spettacoli privati ai loro ospiti.

La scultura, realizzata nel 1899 da Salvatore Buemi, ricordava il sacrificio dei soldati siciliani che, al comando del capitano Umberto Masotto, furono trucidati nella battaglia di Adua del 1896. Dopo la seconda guerra d’Africa (1935 – 36) è stata abbellita da alcuni cannoni recuperati ad Addis Abeba dai soldati italiani.

La fontana celebra la costruzione dell' acquedotto pubblico della città, ideato da Francesco La Cameola nel 1530 e inaugurato solennemente nel 1547. Il maestoso gruppo scultoreo venne realizzato da Giovan Angelo Montorsoli, allievo di Michelangelo, forse su programma iconografico ideato dall’umanista e scienziato Francesco Maurolico, tra il 1551 e il 1553. Presenta una struttura piramidale con in alto Orione, mitico fondatore della città, con il cane Sirio. Sotto di esso, quattro puttini cavalcano delfini dalle cui bocche esce acqua che si riversa nella tazza sottostante. La prima tazza è sostenuta da un bellissimo gruppo di Naiadi, mentre la seconda è retta da uno splendido gruppo di Tritoni. La grande vasca dodecagonale è sormontata da quattro statue raffiguranti: Il Nilo, il Tevere, L' Ebro e il Camaro, il fiume che alimentava l' acquedotto civico. Otto mostri acquatici in pietra lavica adornano la vasca, mentre al Maurolico appartengono i distici latini incisi sopra i bassorilievi tratti dalle Metamorfosi di Ovidio.

Dal nome dell’antica fonderia reale, alla quale Carlo V concesse particolari privilegi.

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