PREMESSA
Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!
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Il progetto dell’isolato 114 del PR di Messina fu affidato all’arch. Camillo Puglisi Allegra che, a seguito del terremoto del 1908, progettò un edificio sulla stessa area di sedime sulla quale sorgeva l’abitazione del dott. Vincenzo Cammareri. L’edificio della ricostruzione oggi occupa solo parte dell’isolato 114 ed è realizzato con una struttura in muratura confinata con travi e pilastri di cemento armato. Il trattamento delle superfici è realizzato con intonaco a stucco cementizio che simula l’impiego della pietra.
La sede del Palazzo Littorio, realizzato dal 1938 ed ultimato poco prima della seconda guerra mondiale insieme all’isolato VIII, fu realizzata dopo la costruzione dei tre primi isolati della Palazzata. Si avverte, rispetto a questi, una evoluzione nel linguaggio architettonico che ricorre all’uso di volumi puri, elementi semplici nobilitati dall’uso di lastre travertino che, ricoprendo gran parte delle superfici verticali dell’edificio, creano una gerarchia tra la torre, più alta e totalmente ricoperta da lastre di travertino, ed il volume con il quale questa si compenetra, caratterizzato da una successione di specchiature lisce trattate ad intonaco scandite da paraste ricoperte con travertino.
Le pellicole di Amos Maurizio costituiscono la serie di opere realizzate dall’artista a partire dal 2012. Esperimento materico e cromatico, queste opere discendono direttamente dagli esperimenti dell’Informale (Burri e prima di lui Yves Klein). Il fuoco che modella le pellicole agisce qui come una sorta di scalpello, costruendo superfici iridescenti e cangianti, mobili e ricche d’inviti ottici e tattili alla relazione con il fruitore.