PREMESSA
Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!
CONTENUTI IN EVIDENZA
Lo storico Diodoro Siculo narra che il gigante Orione sia stato il costruttore della città di Messina e del tempio che, a Capo Peloro, egli aveva egli aveva dedicato al a Nettuno, il dio dei mari. Riprendendo l’iconografia del Montorsoli per il personaggio di Orione nella fontana di Piazza Duomo, Vanfiori immortala il mitologico personaggio in un ironico giro in giostra in compagna del fedele cane Sirio e di un bambino obeso, grottesca metafora della condizione umana nella nostra epoca. Da notare la toccante dedica di Vanfiori al “popolo di Provinciale”.
La Torre Vittoria sorgeva sul colle della Caperrina e fu integrata nella difese di Messina nel corso della riorganizzazione voluta dal Carlo V. La torre, probabilmente eretta su una preesistenza, rimase in stato di abbandono fin quando fu demolita per dare luogo ad un complesso residenziale del XX secolo. Questa fortificazione, posta tra il forte di Roccaguelfonia ed il Castellaccio, difendeva da ovest la città ed era collegata visivamente con le altre fortificazioni cittadine.
L’isolato 311 del piano regolatore di Messina è occupato in parte da un edificio attribuito a Gino Coppedè a causa degli intonaci decorativi che ne ricoprono le superfici. Anche se lo stato di degrado non permette di apprezzare appieno le caratteristiche di questo edificio ciò che si conserva consente di formulare un giudizio sulla complessità dei disegni e sulle capacità tecniche delle maestranze.
Intitolata a Giuseppe Garibaldi (1805 – 1882), era anticamente denominata Ferdinanda, in omaggio Ferdinando I Borbone, prima di essere dedicata al rivoluzionario conquistatore della Sicilia.