PREMESSA
Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!
CONTENUTI IN EVIDENZA
Dopo numerose illustrazioni contenenti elementi fantastici marcati, vicini allo steampunk e al fantasy epico come Caligo o La maschera di Bali, questa volta Vaporteppa chiede all’autore di rimuovere i dettagli della scena scelti precedentemente per la loro spettacolarità e stravaganza, per virare ed accostarsi a toni più intimi, tendenti al realismo magico.
Questa occasione consente la sperimentazione di nuove soluzioni. Rispetto alle altre copertine realizzate per la serie, come per i romanzi scritti da Carlton Mellick III, qui si opta per una sottrazione estetica che stimoli il senso misterioso della scena.
Il toponimo probabilmente deriva dal francese Buse, ma di etimologica greca: Bythos, Bothos: fossato, nel significato di canale. Il francese Buse o Busette a dato luogo a Buzetta, Buzzetta e Buzeta, come indicato dall’antiche stampe con le quale viene nominato sia il torrente che discende dalla colline dello Scoppo, sia la porta che un tempo sanciva il limite nord della città. Ancora più anticamente, l’intero borgo era detto del Logoteta, dal nome della famiglia che ne era padrona fin dal 1136.
Si tratta di un toponimo anteriore al 1908, usato per indicare un luogo di incontro e ozio tra i marinai e i lavoratori del porto.
A pianta trapezoidale, con ponte levatoio e fossato, la struttura difensiva di Curcuraci è tra le meglio conservate del sistema difensivo progettato dal Ministero della Guerra tra il 1884 e il 1914. Posto 270 metri sopra il livello del mare, la fortezza è guarnita con quattro postazioni di artiglieria che sorvegliavano la costa da Capo Peloro a Capo Calavà.